dal Corpo alla Mente (Anima?!)
Dal Corpo alla Mente
di Francesco Pasca
Cos’è un subbuglio, meglio dire cos’è il SUBBUGLIO, dove trovarlo.
Dalla dedica letta e voluta dall’autrice è l’inizio e la fine a fronte di un esergo, nella Collana di Poesia per i Quaderni del Bardo. Leggo: all’Amore e a Psiche.
Alessandra Peluso ne è l’artefice ed ha voluto così iniziare e, al di là dell’immediato riporto alla vicenda narrata da Apuleio, credo che, abbia dato e voluto col suo pensiero anche altro. Personalmente, è un invito a considerare l’Amore in “congiunzione” e auspicare il Principio delle funzioni vitali per le quali è il necessariamente, il respirare per dare vita all’Anima e darle un'esperienza da condurre in un di sé da generare in Poesia. Le citazioni di René Char (… amor mio, che lo si è potuto intrecciare di vimini) e di Salvatore Toma (… non ci resta che la mente…) mi portano ad approfondire e condotto dalle pagine della sua silloge ascolto l'immersione nel ritmo. Marcello Aprile apre alla ricerca quando ritrae l’indispensabile (… Inspira ed espira seguendo il ritmo binario della natura …) ci riferisce di quel Principio e delle sue funzioni vitali. La marea vitale infatti ti scuote da subito e diventano: “trappole d’aratro” (pag. 15.) L’Anafora è l’Amore e, sebbene ripetizione, dà il principio al verso. La parola espressa inizia e diventa procedimento semantico di un precedente, “erra/ non lo insegui”. Fra un “cercarti non so” di pag.15 e un “Vorrei farti l’amore” di pag. 73 ritrovo la forza della natura nel “cercare” e “fare” e nell’attribuire quel binario dell’IN e dell’OUT e non è una sola volta che accade leggendone il seguito. Leggo e mi riporto ai suoi primi versi di “Canto d’Anima Amante” di un decennio fa e a un 2013 della successiva raccolta “Ritorno Sorgente”. Beninteso, non intendo introdurmi per riferimento ad una ripetizione, cerco, unicamente, anch’io di comprendere come, per una raffinata produzione poetica, si riesca e si resti sempre e comunque nel contemporaneo e con l’identica caparbia purezza lessicale di sempre o se ne restituisca altro contenuto rielaborato dalla sua voglia perenne di scrittura dal rimugino della Psiche. Ma Voglio andare oltre queste mie deduzioni. Chi s'affaccenda in Poesia concede sempre la sorpresa del rimugino filosofico e non a caso, leggendo SUBBUGLIO lei fa dono dei suoi costanti riferimenti ad Hegel e a Nietzsche. Con la Poesia del filosofo Alessandra Peluso siamo portati per mano, tra mente (Anima?) e Natura ed il ritrovo con la Libertà “assoluta" di pensiero espresso per essere dichiarazione edonistica. Alessandra Peluso dice, scrive di esercitarla, invita a non sopprimerla ma a produrla in aforismi rifuggendo il futile del metafisico e perseguendo il filo dell'inchiostro poetico. In un Pensiero Poetico è il piacere del sommo bene, del congiungere, appunto, l'Amore con l'Anima.
È così che entra nell'umano troppo umano e nei meandri della filosofia di riflessione con i suoi studi sull'educazione e noi leggiamo e ascoltiamo. “…//vagano i miei pensieri/come un mendico/nessuno li sorregge/nessuno li sfama// ti sarò sempre grata/amico mio/di avermi dato diritto di silenzio//”.
Buona lettura!
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