il Luogo delle Parole
TRA PAROLA E SEGNO
…A PROPOSITO DI ASPETTI D’ARTE E CULTURA
Presenta l'ultima produzione pittorica
ed il volume
Otranto. Il luogo delle parole
dell'artista
Francesco Pasca
Thea- acrilico e tecnica mista 100x100 - 2008
Parole in libertà e uso creativo di parole. A quale scopo, se non per rendere immediati i segni impressi del pensiero, i giri della mente. Un turbinio di suoni laceranti, appuntiti, diretti e liberi da predisposti formulari di maniera. Un'esperienza che ha impegnato in maniera evidente e scaltra soprattutto gli intelletti nel secolo scorso. Qualcosa cambiava all'inizio del '900: la cultura usciva dai salotti per incontrare la dimensione umana che viveva di affrettati e frettolosi incontri. Per allontanarsi da formule, si inventavano linguaggi nuovi. Un linguaggio giovane, perché giovane è stato ogni tempo di/dopo ogni tempo; una sfida ed un giro di vite attivo oltre ogni tempo. La poesia metafisica di John Donne aveva realizzato l'insieme di conceits come espressione elevata ed inequivocabile per affermare nell'unicità del segno la parola con i suoi termini di pensiero e riflessione, referenzialità, il presente ed il passato, la propria e l'altrui configurazione prospettica. Il segno ed il simbolo. Il significante ed il significato. Ma anche le parole ed i significanti. Un'attività di coltivazione dei giochi intelligenti (inter-lettura) della mente. Ancora, nell'ottocento un pianista impressionista, Ernest Cabaner aveva asserito che ad ogni nota corrispondesse un colore. Perché non ricercare un suono che potesse dunque convogliare un segno distintivo e sintetico a tutte le espressioni che rientrassero nelle abilità umane? Una forza, uno sprazzo di energia. Una verità. Silenziosa e roboante, opprimente ed inspiegabile a parole, giacché seppur queste siano avvio e pretesto di discussione su uno spazio vergine, si rappresentano come limite se elaborate senza far ricorso agli altri segni della natura. E allora, la rappresentazione visiva diventa gioco di colore, di organizzazione e di finite configurazioni, limiti metaforici ed allegorici delle potenzialità. Limite di parola ma non alla parola, che si investe di un ruolo significativo ma marginale se considerata nella solitudine del suo segno; universale e possente se considerata nella sobria capacità di alludere ed aprire ad altro. Rappresentazione di mente. Rappresentazioni di menti, di elaborazioni visive. Allegoria impressa. Il cantastorie agisce su due livelli: la strada e la mente, ossia la passione e la ragione Così si esprime il Pasca intellettuale di penna in questo libro, che è testo di preparazione, in cui le espressioni linguistiche scivolano veloci seguendo la disinvolta ritmicità del pensiero e la parola è il medium per allestire il piano di organizzazione di nuovi linguaggi e dunque nuove esperienze, e dunque nuove conoscenze. E il protagonista parla la sua voce e l'altrui. Diviene altro e altri. Non già elemento di una trama in sequenza, ma un anello di una catena che volge a spirale dentro e fuori, nel tempo e nello spazio circostante. E va oltre. Lasciando spiragli aperti. Perché nulla ferma i processi della mente. Il pensatore è consapevole che ad ogni pronunciamento di parola non corrisponda un'univocità di significato (il non detto tra le righe). E' su questo piano che Pasca pittore, Pasca scultore di idee, Pasca poeta e Pasca scrittore-pensatore si incontrano: nella rappresentazione sensibile egli com-prende la ritmicità interna, corale, ma non univoca, di elementi che, nello spazio determinano la loro finitezza. E' la sintesi dell'intangibile, che ingloba significato e significante, suono, parola e segno. Espressione di una visione prospettica del reale, nell'espressione inequivocabile del tempo in progressione, variabile ed eclettico. Le forme definite e la pastosa densità della cromia delle sue opere pittoriche da un lato rappresentano il segno intelligibile della composizione ed annunciano la sintesi dello sguardo riflessivo che l'artista volge alla mente e all'elaborazione di quei dati esterni, in un gesto dettato dalla precisione della pennellata che è segno dell'evoluzione espressiva ed artistica. Egualmente la parola scritta risulta denso e concentrato assunto di simboli allusivi che si dipartono da situazioni esterne elaborate nella fucina cerebrale e poi offerte in quello che Pasca scrittore definisce come punto fermo e distintivo (Oggi E', nuovo lo spazio, fra ieri e domani). Gli elementi riconoscibili sono un momento di condivisione inseriti per dare vigore come simboli allusivi, collocati tra un passato ed un futuro enigmatici. Un gioco surreale in cui l'artista ricompone le visioni assunte ed organizzate secondo il proprio movimento prospettico in una configurazione che trova nell'eterogeneità del segno, degli strumenti congeniali, dei simboli e delle tecniche la rappresentazione di una poesia sobria, silenziosa e imponente al contempo. Minimale pur nella sontuosità dell'effetto. Carmen De Stasio |
Il volume è in vendita
presso libreria Liberrima C.so Vittorio Emanuele - Lecce
per la ricerca utilizzare il seguente codice ISBN 8889663421
ISBN+13
978-88-89663-42-4
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