5(se)
Ozio
"Ecco, se vuoi, puoi guardare il tuo Ozio. E' lì, con la sua linea d'orizzonte bassa, con il suo Luogo visibile dettato da un tuo accomodamento, dato da ciò che reputi pensiero e da ciò che ti domina e credi sia manualità, fare occasionale.
Eccolo il tuo Ozio, esso sa che è confine tra quel che è sopra e sotto la tua linea d'orizzonte, sa che non è solo pensiero ma un fare, sa che ti conduce alla dolce confusione, a quel che rigenera altro ozio e ti costringe all'astratto.
Il tuo Ozio è lì, è azione che reputi senza fatica.
Non confonderlo con la passività, ma sappi che è tempo assoluto del tuo stesso pensiero ed è reso concreto dal suo stesso limite, da ciò che tu reputi naturale.
Ecco, è lì quel territorio, è lì, segnato dal mare e da un intorno dove speri passino vascelli d'oro di un’ocra paglierino.
Buon Ozio a te."
5 (SE)
il vento
La mia la tua mano
non può fermare il vento
si lascia passare
e racconta...
fra segreti di corpi
trascina...
Che il vento raccolga...
antiche sorgenti
veleni immortali,
lasciamo che frughi
si sparga riprenda
si affacci.
Che al gioco svanisca
distrugga se stesso,
lasciamo che frughi.
Il vento è tiranno
del tempo
bagliore di un nulla,
che voli
che spunti
che frughi
che lasci
pudore e sapore.
Lasciamo che frughi
Millennio
Era il nuovo
la prima volta di due.
Era il Nuovo
e ora
volti ansiosi,
ora
smarriti
e ora
curiosi.
Bruciava gennaio
di riverberi e brezza
era sguardo.
Oggi
Venezia è la chiara,
è il mare
le calli e i caffè.
Oggi è donna danzante
con gli occhi di pastelli
Oggi è Sole di mare
e sono volti felici
di anni passati
di interessi cercati.
Oggi E’
Nuovo lo spazio
fra ieri
e
domani …
Sogno
Attesa di sogno
nel riverbero di agili membra
con capriccio di vento
la quieta attesa dell'alba.
Gabbiano dal volo nervoso
è nascosto
furtivo.
Foglia danzante
di mani impazienti
per cibi fumanti
per ricamati ricordi
ribollenti
scottanti.
Sosta allegra
su stoffa piegata
in visione chiassosa
per voglia
appena bagnata.
Sguardo pensoso
e in affanni
lasciati
su cristalli di sale
dal mare creati.
Ma la tavola è vuota
ne vedo
la fine
si svegliano voglie
sono
infinite
in umore prezioso
per notti imbandite
ora cercate
disposte
scandite.
Così danzano i sogni
su ferri incrociati
segnati da gesti
impacciati.
Soglia
È rozza la mia casa
e come roccia di cielo
consacrata a tempio
è immobile
è infissa saldamente
come Menhir
è ricordo
di simbolo fallico
della mia esistenza.
È Roccia di cielo
sibilo mattutino
estivo
caduto da Fosforo.
È soglia diurna
voluta da Bilancia
per doglia notturna
voluta da Toro.
È dolce
è sensuale e materna
come piccolo benefattore
con ali di seta
costringe all'amore.
È luogo d'incontro
è logica idea di
madre e antenata.
Del nodo di Gordio
È tagliente vento del Nord.
Nulla
Ascolto.
Tocco
i pensieri.
Sono e Segno
lunghi fili di formiche operose
schizzati dal nulla.
Vedo e Volgo
Il fare corsivo
nervoso.
Inseguo fogli con segni minuti
trovati nel nulla.
Sono e Seguo
archi di tempo
e vedo
speranze passate
trovate sospese.
Leggo e Lascio
visioni parziali
di soste e di mete.
Trovo e Traccio
visioni da lente scheggiata
per pensiero di foglio
su speranza violata …
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