dalle Convergenze parallele all' Ellisse
Dalla strampalata definizione di
"CONVERGENZE PARALLELE" alla improbabile definizione di "CENTRO".
di Francesco Pasca
Parliamo di Centro?
Ma dove lo collochiamo il Centro?
Stupidissima domanda se, nella non percezione idosemantica, ci ostinassimo a posizionarlo dapprima a Destra poi a Sinistra, oppure, per volontà di alcuni, un po' più a ... (di quanto?) a Destra o a Sinistra.
Ohibò, ma, nello strampalato ed equivoco collocare avulso da un improprio fonosemantico, tutto potrà, potrebbe essere e mai potrà o potrebbe diventare un Centro, mai, s'è a Destra o a Sinistra.
S'e l'unicamente e per lo strampalato, il fosse o il sarebbe è anche l'opportuno e, soluzione, è il collocarlo in una bella idea patafisica ch'è scienza delle soluzioni immaginarie e che s'aggiunga alla metafisica tradizionale estendendosi lì dove è l'usuale dimora per letteratura, ma non per fisica o geometria e nemmeno per astrusità politica.
A garbarci l'idea è per sostare nell'improbabile e nell'impossibile.
Ho detto dell'idosemanticismo patafisico perché in patafisica tutto è estremamente liquido come può esserlo solo un impossibile possibile e poterlo rincorrere agevolmente in infinite varianti del termine così come coniato dallo scrittore francese A. Jarry (1873-1907).
Ora pazientate, non correte tutti verso il Centro, intendo altro Centro, quello politico o del come lo riferiscono i parolai di disutile collocazione in uno spazio e del come lo si vorrebbe a noi patafisici propinare.
Bene! Non dovendo ricorrere al diacronico fonosemantico ma al pratico quotidiano di tutti noi detti "del Centro della Polis", perché si discute tanto e da tempo di una strana sua esistenza e si spendono fiumi di parole in Talk show sull'identificazione e l'accertamento di un Centro Destra e di un Centro Sinistra?
Da incauto ascoltatore nel mio diacronico, nonché assurdo abitante di un fonosemantico democratico, sono costretto a suggerirlo e a coabitare e parrebbe che, Destra e Sinistra abbiano lo stesso Centro, come dire che Roma e Milano hanno entrambe Il Colosseo e il Duomo e che, costruendo una metropolitana in grado di condurre da Est a Ovest si incontri, a, in e per coordinata dovuta, l'Amba Aradam, la più grande stazione archeologica per una Metropolitana che si rispetti.
L'avere l'Antica Caserma databile alla prima metà del secondo secolo dopo Cristo e per un'area di circa 1753 metri quadrati diventa ancora un volta essere Centro Destra e Centro Sinistra, l'archeologicamente diacronico e, se ci mettiamo una Olimpiade saremo anche in grado di correre verso l'auspicato Centro appresso al fuoco come, per connotazione divina, si credeva e si faceva dopo averlo rubato agli Dei e donato agli uomini di un tal Prometeo.
Un fuoco acceso permanentemente sull'altare del tempio di Estia ad Olimpia onorerebbe il Certo possessore del Centro.
Ma se fisicamente non possiamo definire un Centro che non potrà essere a Destra o a Sinistra perché non domandarci anche cos'è Destra e Sinistra?
Ohibò, il problema nell' idosemantico potrebbe trovarsi in un ellisse, infatti ha due centri e persino due Fuochi Olimpici, uno a destra e uno a sinistra, ma sfortunatamente è solo ed unicamente Ellisse e lo è nell'univoco di un idosemantico ch'è solo nella sua forma, anche esclusiva.
Suvvia, allora il Centro chiamiamolo (ELLISSE).
Dimenticavo, c'è già chi lo chiama PARTITO UNICO e basta ed è sufficiente per avere un po' più in qua o di là un Centro e che, bene, benissimo ha da poter stare in un Luogo sì preciso ch'e Destra e Sinistra.
Suppongo che la diversità nell'univoco sia nel perché devono fare, in forma e sostanza, la loro parte, ovvero, l'una lava l'altra ed entrambe destinate a disegnare un ELLISSE.
Per cortesia, smettettela e non parlate di presa in GiroTondo.
Ma la geometria non è un'opinione e la patafisica è solo letteratura?
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